lunedì 14 novembre 2011

TI AMMAZZO A BASTONATE


Il titolo in oggetto fa riferimento ad una comune e diffusa cultura locale, rozza e tribale, permeata di ogni assenza di rispetto verso l'ALTRO, chiunque esso sia, e quindi satura di violenza consolidata e diffusa: violenza che appartiene da sempre a questa società, a questa cultura, a questo luogo.

IO TI AMMAZZO A BASTONATE

Chiunque viva a Palermo ha sentito pronunciare questa frase. Io l'ho sempre sentita, almeno io, pronunciata da adulti e da ragazzi, anche da bambini.

La ricordo da sempre, fin da quando ho memoria, pronunciata ordinariamente. Questa cosa mi colpisce particolarmente, moralmente e alla scala di un qualsiasi futuro possibile (e non sostenibile) da queste parti.

QUI, la violenza é azione marcatrice che definisce un contesto ed é ovviamente, estesa a tutto: é qualcosa di possibile, ripetibile, nata e cresciuta in questa società. Discussa e ponderata, altrimenti esercitata, magari per gradi, vista e rivista. Comunemente ascoltata, osservata, letta o subita.

Tutti sappiamo che questa condizione evidente fà parte di QUESTA cultura, che non é subcultura (poiché non é eccezione per via della sua ampia diffusione) ma é la nostra attuale normalità. 


Ovviamente, estendo queste considerazioni ad ogni altra forma di violenza contestuale, meno esplosiva e più diffusamente metastatica.

Di seguito a questa riflessione, amara ma quasi banale, io propongo, di eleggere a FRASE RAPPRESENTATIVA per questa città....non più PALERMO=MAFIA (che é banale), e neanche PALERMO=PIZZO...ma la più comune espressione:

- TI AMMAZZO A BASTONATE -



o anche( in chiave turistica)

- VIENI A PALERMO: 
TI AMMAZZO A BASTONATE - 



E' una frase forte? sproporzionata? niente affatto: basta essere coscienti. 
Stupirsi? da fuori forse sì, ma noi che viviamo qui non possiamo stupirci. 
Questa frase APPARTIENE alla società locale in varie declinazioni.

Molte di queste declinazioni, talvolta più sottili, talvolta più rozze, spesso sono meno fisicamente violente, ma altrettanto lo sono nei loro risultati legati all'annichilimento generale della voglia e dell'entusiasmo, della partecipazione e della tensione positiva, della civiltà e dell'umanità.

E, infine, anche dell'UOMO. Il risultato é visibile e non equivocabile.


PS: Chi intenda scandalizzarsi o turbarsi leggendo queste parole, perché é dotato di anima benpensante e sensibile nonché di animo diplomatico per cultura o per mestiere, per favore, recuperi prima la memoria della propria quotidianità e rifletta se effettivamente la violenza in questo luogo non venga estesa ad ogni singola circostanza, azione e comportamento. 


Quest' eventuale anima pura e dagli ameni pensieri costruttivi (e sempre sedicenti tali) rifletta sul fatto che la violenza espressa dalle bastonate brutali espresse da un linguaggio di prassi, é soltanto la punta dell'iceberg, materialissima, di una violenza e di una rozzezza colpevole e quotidiana propria di questa nostra cultura, e basata sulla mancanza di rispetto verso nient'altro che non sia il proprio o il proprio clan.








Tipica vista di Palermo Contemporanea nel centro della città (2010)
ph: © PP RAFFA

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