venerdì 12 dicembre 2008

Thon sur Thon (Tonno su Tonno)









Tra maggio e giugno in Sicilia si pesca il Tonno. 

Qui si pesca il tonno migliore che si possa immaginare, la maggior parte parte verso il Giappone, dove i giapponesi sanno bene cosa farci, ma un bel pò rimane in Sicilia. Lo trovate esposto e venduto dappertutto ma se volete vederne veramente tanto e tutto insieme andate a Palermo, durante questi due mesi, nei mercati di Ballarò e del Capo

Tonni di tutte le dimensioni vi guarderanno con un occhio mentre sono fatti rozzamente a fette, come angurie, dai pescivendoli. A questo proposito devo assolutamente far notare la barbarie anatomico/gastronomica a cui é soggetto il tonno da parte dei pescivendoli locali anche se per volere universale dell'incolto e rozzo compratore tipico siciliano e, soprattutto, cittadino. 

Il tonno viene infatti venduto, sui banchi dei pescatori affettato a mò di sanguinolenta bistecca o in pezzi indistinti "di recupero" per fare "il sugo". La signora "media" vuole le "fettine" che stracuocerà friggendole e servendo al fortunato figlioletto: il ragazzetto o il marito rassegnato saranno più fortunati se la suddetta signora sarà in grado almeno di farlo al sugo con l'aglio e la menta. Di selezionarne i tagli, di distinguerne le singole parti, di tagliarle accuratamente e di servirlo crudo, neanche a parlarne.
 
Si tratta di una vera blasfemia gastronomica ed anatomica, e per le stesse ragioni per cui nessuno si sognerebbe di tagliare un bue o un maiale a fette intere: ogni settore del corpo di un animale ha una sua specificità che può avere un vantaggioso ritorno gastronomico se utilizzata con un minimo di cognizione. 

Qualcuno obietterà che certe consuetudini non appartengono a questo territorio e magari é anche vero, però c'é da dire che Palermo e la Sicilia  sono attualmente dei luoghi provinciali e chiusi rispetto alla considerazione di sollecitazioni esterne di qualsiasi tipo, contrariamente ad una storia che va dal periodo arabo al 1800 almeno, in cui si riscontra che la tradizione gastronomica siciliana ha avuto influenze vantaggiose da mezzo mondo e con cui si é costruita una tradizione gastronomica e culinaria ricchissima e straordinaria.
Perché adesso banalmente i pizzaioli locali non mettono neanche una foglia di basilico sulla pizza? e perché le cassate siciliane sono sempre meno ricche di canditi? Certamente per la rozza ed acritica attitudine alla omologazione dei sapori che l'abitante medio, giovane e vecchio, dei tristi e grigi edifici urbani sostiene, non differenziando l'atto fisiologico dell'alimentarsi da quello del nutrirsi insieme al sostenibile piacere estetico associato al cibo.

Dalle nostre parti si assiste ad un sempre maggior declino della cultura gastronomica comune, nella vita urbana la gente ha omologato i cibi in categorie e non in specificità dunque, usualmente, si procede ad alimentarsi più che a mangiare, mancando ormai da qualche generazione i giusti elementi discriminanti. 

I polli allevati nelle gabbie usualmente mangiano dei pastoni senza fare troppe storie. I tempi della loro vita sono scanditi da sequenze meccanizzate di azioni che innescano in loro reazioni istintive. 

Il loro destino é noto a tutti, ma a differenza dei molti altri pezzi di carne ambulanti che abitano in gabbie solo un pò più spaziose, essi non guardano né i quiz, né i reality show, né le partite di calcio. 






giovedì 24 aprile 2008

Rencontres Internationales de la Photo - Fès, aprile/giugno 2008



Fès, 2007






Fès, Marocco, aprile/giugno 2008
Un grande evento fotografico internazionale si inaugura a Fès nei prossimi giorni: è la seconda e ricchissima edizione dei Rencontres Intenationales de la Photo. 

Il tema generale dell'evento è "la Ville" - La Città-, la mostra, in grandi formati, si sviluppa in diversi spazi espositivi, anche di recupero, all'interno di questa straordinaria ed antica capitale culturale del Marocco e del Mediterraneo. 
L'evento è stato organizzato a cura dell'Institut Français de Fès  e prevede esposizioni ed incontri con i fotografi alcuni dei quali come ABBAS e REZA, non hanno bisogno di presentazioni.  Saranno esposti i lavori di molti fotografi africani presenti nell'ambito dell'altrettanto straordinaria Biennale de Bamako (Mali) e di fotografi emergenti dell'area mediterranea appositamente selezionati per l'evento. 

Sempre in tema di citta sarà presentato un lavoro su l' Avana, di Carlos Ramirez,  e un reportage monografico sulle Moschee di terra del Mali del belga Schutyser

Anch'io ho il piacere e l'onore di partecipare a questo evento proprio tra i Photographes de la Méditerranée. 

Per questo invito ringrazio Jean Dedolin, amico e direttore dell'Institut Français di Fès e Fouad Maazouz, fotografo e curatore della mostra.





Di seguito una selezione tra le immagini presentate


Rencontres Internationales de la Photo - Fès, (Foto Expo)



Birds-Oiseaux
Tunis, Tunisie, 1988




Before (dittico)
NY City, USA 2001


Roma, Via Degli Annibaldi
Roma, Italia, 1992





martedì 22 aprile 2008

TESTE

Teste di Pecora


Una foto fatta al mercato di Tunisi, molti anni fa, 
probabilmente tra le mie preferite

domenica 6 aprile 2008

Fotografia, Video e Pubblicità

Due capolavori assoluti di video e fotografia !
Sono questi due spot pubblicitari della Levi's di un pò di anni addietro. 

Levi's Commercial (capolavoro 1)

Levi's Commercial (capolavoro 2)

Pista Ciclabile

 Luogo ideale per andare in bicicletta

PS: cliccate per ingrandire... manca soltanto il rumore!


Questa che è la vista di qualcuno che frequenterà la nuova Pista Ciclabile a Palermo. 
E' (o dovrebbe essere) una striscia di asfalto che corre contigua ad una sorta di autostrada urbana interna alla città, contigua al Porto e ad i suoi infiniti muri, barriere e cancelli. 
Molto rumore, molto smog, polvere e sporcizia attendono i ciclisti (ciclisti!).
E da ciclista sportivo che va usualmente in mtbike su percorsi dove coscientemente ci si può fare male (ma almeno in un contesto gradevole) mi chiedo perchè mai dovrebbe venire in mente a qualcuno di circolare in bici in una condizione così orrenda? 
Andare in bicicletta non dovrebbe avere una componente di piacere e di relax che si associa all'aspetto dinamico-sportivo? Certo non in questa città, dove la noncuranza, l'inciviltà, l'immaturità irresponsabile di chi guida le automobili è semplicemente stupefacente. Senza contare il rumore e l'aria puzzolente e polverosa. 
Non sono uno di quei mezzi-fanatici-pseudo/alternativi  che propone di andare sempre e ovunque in bici o che propone la bicicletta come mezzo ideale e perfetto per la città, e come panacea per tutti i mali urbani, anzi non ci penso proprio ad utilizzare la bici per andare in giro.

Palermo è, allo stato attuale, una città non adatta ad andare in bicicletta. 
Troppe strade piene di buche, asfalto troppo scivoloso se piove, sporcizia ed inciviltà rendono questa attività a mio avviso sconsigliabile. 
Per queste condizioni  della città e dei suoi dintorni, dopo avere comprato una bici da corsa ho dovuto rivenderla vista la condizione di sofferenza e frustrazione che le strade di questa città e della sua orrenda periferia impongono  ad un ciclista che si trovi ad ipotizzare di attraversare la città per andare, che so, verso Isola delle Femmine o oltre. 
Insomma vuoi andare in bicicletta a Palermo? peggio per te!

Consigliabile sarebbe invece approfondire con quali criteri (ma a dire il vero non interessano le risposte del geometra saputello o dell'architetto comunale che per mandato hanno sempre ragione) ed in quale condizione di analisi contestuale e strategica è stata pensata una cosiddetta pista ciclabile, per una città siffatta, che pista è di sicuro ma ciclabile non credo proprio.